a cura di Elisa Zuri

Amiamo la montagna e il mare perché ci ricordano che siamo piccoli e che il mondo intorno a noi è meravigliosamente bello. Li amiamo perché fanno da contenimento ai nostri deliri di onnipotenza e ci rimettono in contatto con quello che conta, con la nostra stessa natura, con quello che può dar senso alla nostra esistenza limitata e straordinaria di esseri umani. Ci ricordano che l’universo è grande e la nostra conoscenza è limitata, parziale. E ci mettono in guardia, ci dicono che la natura è potente e le nostre vite sono fragili, dobbiamo proteggerci, aiutarci, salvarci. E nessuno può salvarsi da solo.

The Milky Way – Nessuno si salva da solo è un documentario di Luigi D’Alife che racconta una storia di solidarietà in montagna. Che parla di confini e di umanità, di amicizia e dell’abitare un luogo insieme a una comunità. Qualcosa che ci riguarda tutti. Poi parla di immigrazione, in un modo che ci siamo già dentro e non possiamo più ascoltare come se la cosa non ci riguardasse.

“Non erano le montagne che ci dividevano, anzi, era proprio il discorso di essere a cavallo delle montagne che ci univa”, si dice nel documentario. Le condizioni di vita in montagna possono essere così difficili, mutare all’improvviso e diventare a un tratto pericolose che è necessario creare una rete di solidarietà ed è un dovere comune intervenire in caso di bisogno.

The Milky Way – Nessuno si salva da solo è stato realizzato grazie alla raccolta fondi del collettivo SMK Factory, una campagna di crowdfunding che ha coinvolto 450 donatori per € 5540, con un obiettivo, raccontare il confine tra la Val di Susa e la Valle della Clarée. E’ un confine che noi di Tempo Nomade conosciamo bene, perché Pierre Mumber, nostro collaboratore, lungo quel confine gestisce il suo “gîte”, un agriturismo dove svolge attività di guida escursionistica, si occupa di sci e di accoglienza. E’ Pierre ad averci parlato di quella rotta per cui i migranti dall’Africa cercano di raggiungere il cuore dell’Europa, rischiando la vita e imbattendosi nelle idee e nella violenza di chi tratta l’essere umano con le regole dell’opportunità politica. Accanto alle piste di sci, dove la metà fortunata del mondo allenta la tensione dallo stress del capitalismo, l’altra metà cerca un’opportunità di sopravvivenza.

Di giorno la neve brilla sotto il sole, la notte il gelo del bosco vede migranti con abiti inadatti e forze insufficienti correre nella neve, illuminati solo dalla luna, per sfuggire alla polizia e cercare una via di salvezza, probabilmente l’ultima. Se vengono presi vengono rimandati indietro. Vengono rispediti nel luogo da dove sono fuggiti vendendo tutto quello che avevano, perdendo tutti gli affetti e mettendo a rischio la vita per cercare di sopravvivere. Per gli europei sono clandestini, per gli abitanti della montagna sono esseri umani. Non ci sono frontiere e confini nella neve, semplicemente non esistono, sono sulla carta. Ci sono gli uomini e il bisogno di superare gli ostacoli insieme, diversi e ugualmente fragili.

Tempo Nomade la prossima estate camminerà lungo quel tratto straordinario di Alpi. E’ in programma un viaggio di cammino tra montagne di tremila metri e ghiacciai, in cui godere dell’accoglienza di Pierre Mumber e dei cibi biologici dei contadini delle Alpi. Una splendida occasione per fare un’esperienza di vacanza straordinaria e per conoscere da vicino una realtà che ci chiede di prendere posizione: IL CONFINE INVISIBILE

Venerdì 6 Marzo alle ore 21:00 The Milky Way – Nessuno si salva da solo sarà proiettato al Cinema Teatro della Compagnia di Firenze, Via Cavour 50/r
Prenotazioni: 055 268451 – https://www.cinemalacompagnia.it/evento/milky-way/.

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a cura di Elisa Zuri

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